Il rituale delle sorelle Lucianella e Gabriella

Una storia particolare quella dei Gradoni di Santa Maria Apparente, tra le 200 scale più caratteristiche della città di Napoli, da sempre considerata minore, soffre la vicinanza della più famosa Salita Petraio, eppure entrambe partono da Corso Vittorio Emanuele ed entrambe arrivano fino alla nobilissima Via Palizzi, ma per uno strano scherzo del destino quella dei Gradoni di Santa Maria Apparente è meno nota, anche se più affascinante.

Ma è qui che da oltre cinquant’anni avviene un rituale curioso tra le due sorelle Gualtieri.

La prima, la più grande è da tutti conosciuta come Lucianella, con i suoi 84 anni ben portati, moglie di Augusto ex-tranviere che conobbe la sua Luciana proprio durante l’esercizio delle sue funzioni, ad una fermata di piazza Municipio in un pomeriggio afoso di 60 anni fa, lei giovane e insicura chiese alcune informazioni al quel giovane tranviere, da quel giorno quello sguardo non li ha mai più separati.

L’altra sorella Gabriella, ex insegnante di scuola, abita un po’ più su sulla destra al civico 21 con suo marito Antonio ex fabbro.

Le due sorelle sono unite da una profonda causalità. Entrambe rimaste orfane di madre durante la seconda guerra, narrano spesso di quel padre Mario, mugnaio che con umiltà e tanti sacrifici ha cresciuto quelle due uniche donne. Quello stesso padre che ha potuto vederle entrambe sposate pochi mesi prima di raggiungere sua moglie.

Gabriella e Luciana, per uno strano scherzo del destino, si sono sposate lo stesso giorno, i loro unici figli sono nati nello stesso mese ed anno e ironia della sorte i loro due nipoti sono nati nello stesso giorno in cui entrambe si sono sposate.

Un fortissimo legame tra le due sorelle, che quelle coincidenze hanno reso indissolubili, tra loro mai un attimo di tensione, sempre pronte ad aiutarsi, anche nei momenti più difficili.

Le sorelle Gualtieri abitano su quei gradoni da sempre e da sempre ogni pomeriggio avviene quel rituale del caffè, una volta al civico 21 a casa di Gabriella, il giorno dopo al civico 36 da Lucianina.

E anche oggi come tutti i giorni quelle due sorelle parlano, discutono su ogni argomento, ogni tanto si fermano e guardano fuori quei gradoni che le ha accolte da bambine e le ha viste diventare donne, mogli, madri e ora nonne.

Bevono un sorso, poi guardano fuori e come due giovani spose guardano i loro Antonio e Augusto, rispettivamente di 86 e 88 anni correre come matti su quei gradoni, ora per prendere il piccolo Mario, ora per afferrare la piccola Anna i loro due vispi nipotini che tolgono ogni stanchezza a quegli arzilli nonni.

Mario e Anna due nomi non a caso per quei due vispi bambini, proprio come i nomi di quel giovane padre e della giovane madre delle due sorelle.

Ora sono lì sorseggiando il loro consueto caffè, restituendo quell’immagine unica, proprio lì su quei gradoni, dove tre generazioni sorridono dopo anni di sacrifici.

Storie verosimili sulla città di Napoli n. 21

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