Pochi conoscono la strana vicenda di Via Alfredo Renzi, una strada che unisce umanità, astuzia e truffa, ma come vedremo diffusa ovunque, non certo tipica di questa pazza città.
Fu Antonio, un funzionario ormai in pensione dell’ufficio Anagrafe, nel raccontarmi la storia di questa strana via, fino a qualche anno fa la strada con il più alto numeri di residenti della città di Napoli, pur essendo inesistente.
In Italia vigono regole ben precise in materia di residenza. Ogni cittadino ha diritto ad averne una, compresi coloro sono definiti SDF, senza fissa dimora, caduti in questo stato per depressione, per problemi psichici o per scelta.
Ed è proprio da un senza fissa dimora che nasce una delle vie di Napoli più curiose e discusse.
Nel 2003 Napoli fu colpita da un inverno particolarmente freddo, soffrirono soprattutto chi per scelta o per superficialità politica erano costretti a dormire in strada. Dimenticato da tutti perse la vita proprio un senza fissa dimora, il suo nome era appunto Alfredo Renzi.
La notizia della morte di Alfredo Renzi fu così forte che il Comune di Napoli decise di censire i senza fissa dimora, assegnando loro un indirizzo fittizio, appunto Via Alfredo Renzi.
Era così possibile ricevere lettere, per un periodo ha avuto anche un CAP il 80145 per i numeri dispari e il 80144 per i numeri pari, avere un documento di riconoscimento e anche una tessera sanitaria. Un atto di civiltà presente anche in altre città, ad esempio a Bologna esiste Via Mariano Tuccella, a Roma Via Modesta Valenti e così in tutta Italia.
Se vi state chiedo perché oggi questo sistema non venga più utilizzato e si utilizzi quello “nei pressi di … “, è presto detto.
Il motivo principale è nelle truffe. Via Alfredo Renzi, divenne subito indirizzo prediletto per aziende fittizie, con tanto di partita Iva e iscrizione alla Camera di Commercio. Ancora oggi cercando su internet vi sono aziende che hanno la loro sede legale in Via Alfredo Renzi.
Aziende fittizie, esistenti sulla carta, ma di fatto irraggiungibili fisicamente. Ma non solo aziende, anche privati cittadini, maghi della truffa e del raggiro, cambiarono la loro residenza in Via Alfredo Renzi, diventando di fatto sconosciuti al fisco e irraggiungibili per ogni missiva.
In pochi anni Via Alfredo Renzi divenne una delle strade maggiormente abitate della città di Napoli.
Fu proprio Antonio che notò questa strana anomalia, registrando la nascita di un neonato proprio in Via Alfredo Renzi, al civico 21, incuriosito chiese al dichiarante di quante stanze era composto l’immobile e con grande inventiva gli venne descritta qualcosa di molto simile alla Regia di Caserta, ignaro che la domanda di Antonio era in realtà un tranello.
Uno dei tanti controsensi di Napoli. L’unica città al mondo ad avere uno dei monumenti più lunghi al mondo, quello che per tutti noi è “Albergo dei poveri”, un nome nobile che oltre 200 anni fa, dava dignità e diritti a chi come Alfredo era costretto ad una vita difficile.
Oggi le cose sono cambiate, di “Real Albergo dei Poveri” vi è solo un ricordo, oggi una semplice rotatoria in piazza Carlo III.
Ed è qui da noi, come in tutte le città del mondo, ogni volta che pensi di poter aiutare chi è in difficoltà c’è subito chi ne approfitta. E ripeto a Napoli come a Milano, Firenze e Roma, dove anche qui il sistema della via fittizia è stato eliminato.
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Foto dell’interno del Real Albergo dei Poveri (palazzo Fuga) di Velia Cammarano
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Storie vere della città di Napoli n. 56: La strana storia di Via Alfredo Renzi, la strada di Napoli che non esiste con il maggior numero residenti.
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