Don Ciccio Quasimodo e la magia di palazzo Sanfelice

Palazzo Sanfelice - Napoli

Pochi si soffermano nell’osservare palazzo Sanfelice, uno dei palazzi storici meno noti ma più caratteristici della città di Napoli. Lo si incontra passeggiando per il rione Sanità nel magnifico quartiere Stella, spesso confuso con il più noto e vicino palazzo dello Spagnuolo.

Fu progettato e realizzato ad inizio del 1700 da Ferdinando Sanfelice come sua abitazione personale, costruito proprio lì in quel punto, fuori città, oltre le antiche mura di Napoli, dove l’aria era più pulita e lontano dal caotico centro cittadino.

Proprio qui conobbi don Ciro, un arzillo signore da tutti soprannominato Quasimodo, intento ad aggiustare alcuni vecchi lampioni al terzo piano di palazzo San Felice.

In bilico su un’altissima scala in legno, don Ciccio armeggiava con alcuni utensili in qualità di elettricista, ma in realtà nel quartiere era un tuttofare, ora attendo fabbro, un giorno idraulico, un altro ancora restauratore.

Una vita di sacrifici la sua, partito giovane per la Germania come manovale, non ha resistito al richiamo della sua Napoli e così appresi i trucchi del mestiere, da oltre 60 anni lo trovi sempre intento nel ripristinare qualche vecchia conduttura idrica, un vecchio impianto elettrico o un’antenna.

Mi incuriosì quel suo soprannome che nel corso degli anni il quartiere gli aveva affibbiato.

Quel Quasimodo non era lì per caso, non certo per le sue doti di scrittore e poeta, ma per quel suo modo di presentarsi.

Si perché don Ciccio si riteneva un quasi idraulico, un quasi elettricista, un quasi architetto, un quasi falegname. Quel suo modo così caratteristico di presentarsi che negli anni il quartiere lo ha relegato con quel suo soprannome, appunto don Cicco Quasimodo.

Da “quasi architetto” come lui ripete spesso, quel palazzo lo conosce a menadito, nel corso degli anni, è stato proprio don Cicco ad allestire e curare ogni dettaglio nei tanti film che proprio qui all’interno di palazzo Sanfelice sono stati girati.

Racconta con commozione, quando nel 1967 da giovane muratore, allestì ogni scena dell’opera “Questi fantasmi”, fumando più di una sigaretta nelle tante pause durante le riprese, offerta proprio dal grande Eduardo de Filippo.

Così come, sempre don Cicco, qualche anno prima nel 1962 aveva curato il complesso impianto elettrico per alcune riprese “Le quattro giornate di Napoli di Nanni Loy, di cui ancora oggi conserva alcune foto nel suo portafogli.

E’ un gran conoscitore don Cicco, per ogni opera legata a quel palazzo lui ne conosce ogni dettaglio. Lo trovi nel raccontare ai tanti turisti che si fremono ammirando quella imponente scalinata, alcuni parti della Gatta Cenerentola di Roberto De Simone racconto ispirato proprio ai tanti luoghi unici che quel palazzo offre.

Don Cicco è un attento conoscitore di ogni personaggio, fu lui ancora una volta nel curare ogni dettaglio per le riprese nel 1973 di Piedone lo sbirro con il suo Carlo, come affettuosamente chiama il grande Bud Spencer.

Non si finisce mai di imparare da don Ciccio, quando può porta sempre suo moglie Luisa da tempo ferma a letto, in quel suo palazzo, in cui fin da giovane ha curato ogni dettaglio. Ed è così che porta spesso la sua Luisa nel vedere le scene di Mina Settembre, di Gomorra e del Il sindaco dl rione Sanità, solo per citare alcuni film o ancora le riprese del Commissario Ricciardi, proprio dove è stata ambientata la scena dell’usuraio Gennaro Luise. nel primo episodio della seconda serie.

Non smette mai di raccontare don Ciccio, quando non è vicino alla sua Luisa, lo vedi intento nel raccontare ai tanti piccoli del quartiere, le infinite storie dei tanti film, camminando tra le meraviglie di quel palazzo, li incuriosisce, li rapisce con i suoi racconti, non certo per diversi, ma perché sa che ognuno di quei ragazzi, può innamorarsi di questa città, rispettandola e portandola nel cuore per tutta la vita.

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Storie verosimili della città di Napoli n. 66: don Ciccio Quasimodo e la magia di palazzo Sanfelice

Luoghi e nomi diversi, ma intrecciati in personaggi e storie della città di Napoli, realmente vissute ed esistenti.

Foto di Giancarlo De Luca Photography

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